Dott. Mattia Bozzelli Agopuntore metodo Tung

Dott. Mattia Bozzelli

 

Medico Chirurgo, Agopuntore ed Omeopata

 

Nato a Pescara il 23 Marzo del 1991, si laurea a Siena in Medicina e Chirurgia con la votazione di 110 e lode. Già da studente di medicina si avvicina alle così dette medicine alternative e dopo la laurea decide di dedicarsi unicamente allo studio e alla pratica dell’agopuntura e dell’omeopatia.

In queste materie frequenta numerosi master in Italia e all’estero che gli consentono di costruirsi un ampio bagaglio di tecniche grazie alle quali personalizza la terapia in base alla storia e alla condizione di ciascun individuo.

 

È allievo diretto del Maestro Palden Carson, unico allievo ancora vivente del Maestro Tung

L’ agopuntura Tung è la più antica e tradizionale delle agopunture cinesi. Si sviluppò nella regione nord della Cina nella famiglia Tung -da cui il nome di questa tecnica deriva- che è stata depositaria di questo metodo per almeno 2000 anni e non lo ha mai divulgato fino al 1975.

Si tratta di una tecnica molto differente dall’agopuntura classica sia nella diagnosi che nella terapia:

il sistema diagnostico, il sistema dei punti e le tecniche terapeutiche hanno molto poco in comune con quelle della medicina tradizionale cinese. La particolarità dell’agopuntura Tung è quella di unire un’estrema semplicità e logicità terapeutica ad una grande efficacia.

Divide la pratica medica tra i suoi studi di Colle di Val d’Elsa e Certaldo.

 

La sua visione

La medicina è la mia più grande passione: è difficile descrivere quello che si percepisce nel momento in cui un paziente sceglie di condividere con il medico il proprio modo di stare al mondo, il proprio modo di ammalarsi e di soffrire, il proprio modo di amare, di desiderare, di progettare, e di vivere. Quando questa condivisione si trasforma in una relazione terapeutica, poi, possono accadere davvero dei piccoli miracoli in grado di cambiare la vita tanto del paziente quanto del medico.

È forse questa condivisione che la medicina convenzionale, oggi troppo impegnata a classificare, misurare ed etichettare, non sa più concedersi. Quello della medicina convenzionale infatti è un approccio che può offrire grandissime possibilità terapeutiche di fronte a condizioni di emergenza, ma che ha pochi strumenti quando ci si trova ad avere a che fare con problematiche croniche.

Per queste ragioni, dopo essermi laureato con lode in Medicina e Chirurgia, non essendo completamente soddisfatto degli strumenti acquisiti, mi sono subito dedicato allo studio e alla pratica delle così dette medicine “alternative” –in particolare l’omeopatia e l’agopuntura- ed ho trovato quello che cercavo: la centralità del paziente e dell’esperienza che egli fa della propria condizione di malato.

In questo contesto infatti il paziente non è visto semplicemente come portatore di una certa malattia da cui fatalmente è stato colpito ma come un sistema vivente in cui la produzione di sintomi rappresenta il miglior tentativo di ritrovare lo stato di salute.  Per questa ragione i sintomi non vanno semplicemente spenti ed eliminati ma ascoltati, valorizzati e contestualizzati nella storia personale del paziente: solo attraverso questa via il paziente può arrivare a dare un senso ai propri sintomi e non avere più bisogno di produrli.

È per tutte queste ragioni che da qualche anno pratico con grande soddisfazione umana e professionale l’agopuntura e l’omeopatia e spero di continuare a praticarle per molto tempo ancora.

Mattia Bozzelli

 

 

 

 

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